Animalisation e retentissement: Bachelard tra Blanchot e Artaud
de Giuseppe Crivella
Kasparhauser Rivista di Cultura Filosofica
25.02.2015
Introduzione
Il presente studio nasce da una doppia motivazione: in primis tentare un approccio schiettamente comparativistico ad una serie di spunti e problemi che l’opera di Gaston Bachelard ha messo in risalto in modo sempre più pregnante in quella strana terra di mezzo che è l’estetica o, se vogliamo, una critica letteraria sempre più imbevuta di questioni prettamente filosofiche; in secondo luogo questo saggio nasce da una riflessione alquanto aggiornata e approfondita sul concetto di immagine e sulla possibilità di estrapolare una filosofia dell’immagine dalla speculazione dell’autore della Psychanalyse du feu.
Molte delle posizioni qui espresse pertanto muovono dalle opere di Bachelard, ma vengono rilette attraverso una serie di filtri critici e di prestiti tematici afferenti ad altri autori, i quali si sono in ogni modo mossi lungo la scia del grande epistemologo francese. Non sarà allora un caso che il testo a cui ci rifaremo sovente durante le nostre analisi è quello insuperato e insuperabile per chiarezza espositiva e vastità d’orizzonti di Giuseppe Sertoli, pubblicato nel 1972 e intitolato Le immagini e la realtà. [1] Nel primo capitolo quindi prenderemo in esame in modo alquanto dettagliato il problema delle immagini nella filosofia di Bachelard, puntando ad una messa a fuoco della questione sulla base delle puntuali analisi che Sertoli sviluppa nel saggio appena evocato.
Oltre a questo autore però ci è parso necessario rifarci ad almeno altri due filosofi: il primo è Maurice Blanchot, il quale viene qui esplicitamente e ripetutamente chiamato in causa nel secondo capitolo incentrato sulla figura di Lautréamont in quanto egli, esattamente come Bachelard, ha dedicato una accuratissima monografia all’opera del poeta di Montevideo. Alla luce di ciò ci è sembrato illuminante tentare un accostamento tra i due autori al fine di sottolineare non tanto le differenze tra di essi, ma piuttosto le sottili e profonde, seppur non immediatamente evidenti, analogie che è possibile ravvisare tra le loro rispettive letture. Tema portante di questa seconda sezione sarà allora la nozione di animalisation — formulata da Bachelard e ripresa poi da Blanchot, sebbene in accezione fortemente ampliata — attraverso la quale sarà possibile mettere in luce la pregnanza critica di un ricco plesso di concetti che ricorrono negli studi dei due autori.
Per quanto riguarda il terzo capitolo è Jacques Garelli il filosofo che abbiamo deciso di chiamare in causa: “discepolo” eccellente di Merleau-Ponty, poeta, fenomenologo e studioso di estetica, lettore acuto e originale del “secondo” Heidegger, egli nel 1982 ha dedicato una interessantissima monografia alla poesia e al teatro di Antonin Artaud, analizzati sotto il profilo tematico di una problematizzazione del concetto di /lieu/; a partire da ciò abbiamo cercato di sovrapporre le conclusioni a cui perviene Garelli a quelle consegnate da Bachelard nel suo testo intitolato La poétique de l’espace, al fine di far nascere un dialogo tra i due autori mediante il quale cogliere con maggior precisione il significato e la funzione del retentissement, sia nel pensiero dell’uno che in quello dell’altro, pur rispettando naturalmente le ovvie difformità che non possono non risaltare tra i due.
In sede di conclusioni torneremo con maggior attenzione al problema dell’immagine nel tentativo di fornire una risposta alla domanda posta in apertura, ovvero se sia possibile enucleare dalla filosofia dell’immaginazione di Bachelard una sorta di inedita e forse per troppo tempo trascurata imagologia tramite la quale rileggere ancora una volta tutta l’opera di questo grande pensatore, la quale non smette di imporsi alla nostra attenzione col segno di una innegabile e inesauribile attualità.
Cet étude analyse les rapports entre Gaston Bachelard, le philosophe Maurice Blanchot et Jacques Garelli. Les images et l'espace sont les deux arguments autour desquels ces trois philosophes se rencontrent. L'investissement de l'espace est point de départ pour mettre en relief les rapports entre Bachelard et Antonin Artaud sous deux formes différentes: l'une esthétique- phénoménologique et l'autre plastique-corporelle.
Index de l'article:
1. Bachelard e la questione dell’immagine
2. Immagine e animalisation. Lautréamont tra Bachelard e Blanchot
3. Immagine e retentissement. La questione dello spazio in Bachelard e Artaud
Conclusioni
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